10 BALLE SULL’IMMIGRAZIONE: 1. “SIAMO DI FRONTE A UN’INVASIONE”

No, decisamente non è un’invasione né in termini assoluti né in termini relativi. I flussi migratori coinvolgono l’Italia tanto in entrata quanto in uscita e sono nella media dei paesi europei. Segue qualche numero.

Gli stranieri in Italia sono circa 5 milioni e mezzo, l’8% della popolazione; di questi, solo 300 mila sono gli irregolari. In Europa non guidiamo la classifica degli ingressi, ma siamo dietro Regno Unito, Germania e Spagna. La Germania, ovvero l’unico paese stabilmente in crescita economica, è quello che ha il maggior numero di stranieri con circa 7 milioni e mezzo di persone. Per quanto riguarda le richieste d’asilo, l’Italia è il sesto paese d’Europa. Naturalmente questi numeri seguono oscillazioni lievi anno su anno.

Fuori dall’Europa i flussi migratori sono anche maggiori. La Tunisia ha accolto un milione di libici su una popolazione di undici milioni di abitanti; il Libano, ha accolto più di un milione di siriani su una popolazione di quattro milioni di abitanti. Entrambi i paesi esistono ancora e crescono anche economicamente.

Superfluo poi ricordare la storia del popolo italiano, assoluto protagonista di immigrazione ed emigrazione nel corso dei secoli. Siamo quello che siamo grazie al caleidoscopio di popoli diversi che hanno abitato la nostra penisola e proprio grazie a queste virtù abbiamo popolato ogni nazione del pianeta come immigrati.

Quella dell’invasione è pertanto una balla e chi la ripete è o in completa malafede, in cerca un ritorno elettorale, o ha una scarsa conoscenza della realtà. Resta ahimè il fatto che questa balla, come le altre, alimenta tensioni nella società ed è pericoloso continuare a ripeterla.

Per dimostrare la tesi del calcolo politico o dell’ingnoranza rispetto ai dati concreti, ecco un grafico di Ipsos Mori che mostra come sia alterata la percezione della popolazione rispetto all’immigrazione. Il fenomeno coinvolge molti paesi, come si vede, ma l’Italia guida la classifica con una percezione dell’immigrazione quadruplicata (30% anziché 7%).

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