Adesso il mio inglese è arrugginito. Ma a venti anni (cinquant’anni fa !) ero stato tre mesi a Londra. C’ero andato in autostop (come si usava allora) e mi sono mantenuto facendo il lavapiatti (come si usava allora).
Quando sono tornato mi sono accorto che pensavo in inglese: mentre nei primi giorni in Inghilterra pensavo in italiano e poi traducevo in inglese, al mio ritorno succedeva il contrario. Naturalmente dopo un paio di giorni ho ricominciato a pensare in italiano ma l’influenza di quella lingua era così forte che parlando mi venivano fuori incredibili neologismi come per esempio dangeroso (per dire pericoloso).
Niente in confronto a quello che mi è capitato al liceo. Traducendo ad alta voce un passo dell’Eneide dissi che “Enea aveva preso Didone sul toro”. Naturalmente tutti in classe scoppiarono a ridere. Sicuramente un amplesso amoroso su un toro era alquanto scomodo anche per un eroe come Enea. Ma, inizialmente, per me non c’era stato alcun errore: mi sembrava evidente che per torus si dovesse intendere letto. Allora in latino prendevo voti esagerati e il mio possesso della lingua era perfino eccessivo come dimostra l’episodio che ho raccontato.
Devo agli studi di latino la mia passione per l’etimologia delle parole (da dove nascono) per scoprirne il significato più genuino. Una cosa che mi aiuta a fare un’analisi semantica di ciò che leggo o che mi dicono. Questo è molto importante ai fini del costruire una coscienza critica, scopo principale della scuola di formazione politica.
Certamente questo non è l’unico regalo che mi ha dato la conoscenza del latino. Basti pensare alla musicalità delle poesie di Catullo o di Lucrezio che nessun traduttore in italiano potrebbe rendere.
Ho invidiato spesso mio fratello che, avendo fatto il liceo classico, poteva leggere direttamente in greco l’Iliade sentendo direttamente dalle parole di Omero il clangore delle armi in un modo che nemmeno l’ottimo Pindemonte può dare.
La questione è che la conoscenza di una lingua non ci permette solo di capire le parole degli stranieri e farci capire da loro: ci permette di capire il loro modo di pensare.
Quando dico la conoscenza, intendo la conoscenza quella vera, non quello che si impara a scuola.
Per quanto, anche questo è importante: alla fine degli anni ’50 fu fatta una commissione nazionale per discutere il nuovo ordinamento scolastico; ne faceva parte un giovanissimo Piero Angela che propose di introdurre l’inglese nelle scuole elementari: apriti cielo! Un’incredibile campagna di stampa e di ottusità affossò quella proposta con il fantastico risultato che l’Italia è oggi il Paese europeo dove l’inglese è meno usato.
Per imparare bene una lingua è molto importante viaggiare e risiedere per un certo tempo in un altro Paese.
Io penso che l’Unione Europea dovrebbe intervenire per ridurre del 90% il costo dell’Inter Rail (il biglietto che consente di viaggiare su tutti i treni europei) per permettere ai giovani di viaggiare a costi molto bassi e così facendo conoscersi, conoscere le altre lingue, capire i diversi modi di pensare, capire l’anima delle varie nazioni per costruire una nuova grande anima europea: i giovani possono farlo. Rispetto al bilancio dell’Unione sarebbe una cifra irrisoria.
In questo momento di difficoltà dell’UE l’istituzione più importante da costruire è un popolo europeo, migliaia, milioni di cittadini europei
Di Angelino RIGGIO