ABUSA DELLA FIGLIA DI 8 ANNI E LA METTE A DISPOSIZIONE DEGLI AMICI. L’ORCO NON FARA’ NEMMENO UN GIORNO DI CARCERE

Sentenza scandalosa per l’uomo che ha violentato la bambina. L’ignobile reato è andato in prescrizione

Redazione Tiscali

Un reato orribile che meriterebbe una pena esemplare. Ma la storia del padre che per anni ha abusato sessualmente della figlia, ha dell’incredibile. L’uomo, che non solo violava il corpo della bambina ma addirittura lo metteva a disposizione degli amici del bar, non farà nemmeno un giorno di carcere. 

Resta libero di incrociare lo sguardo di sua figlia, infliggendole ulteriori sofferenze, perché il reato è andato in prescrizione. La legge, che fa gridare allo scandalo, ha salvato l’orco che anziché proteggere la figlia ne ha segnato indelebilmente la vita. 

Eppure in primo grado dai giudici del tribunale di Treviso l’uomo era stato condannato a 10 anni di carcere per violenza sessuale sulla piccola di 8 anni. Colpevolezza riconosciuta anche dalla Corte d’Appello di Venezia che però qualche giorno fa ha dovuto decretare il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Così – scrive il Corriere della Sera – l’orco, difeso dall’avvocato Francesco Longo non farà un solo giorno di prigione, grazie a una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che ha reso meno pesante una delle aggravanti. Questo ha ridotto i tempi di prescrizione, salvandolo dal carcere. 

Violenza su violenza per la figlia che con immense difficoltà sta cercando di superare l’incubo. Era un bimba quando il padre, separato dalla madre, ha iniziato ad abusare di lei. Il fine settimana andava a prenderla per portarla alle giostre ma la destinazione era un’altra, senza giochi: la casa degli orrori dove la stuprava. La prima volta accadde il 31 ottobre del 1995 e per la piccola iniziò un calvario che lei stessa, con lucidità, ha ricostruito durante il processo di primo grado. Come spesso accade in questi casi, il coraggio per denunciare è arrivato solo da adulta. Dopo tanti anni è riuscita, grazie a un programma speciale, a confidarsi con qualcuno. E anche la presenza del fidanzato l’ha aiutata a liberarsi dei fantasmi del passato. 

Il padre viene descritto come una persona che beveva e cattiva. Un eufemismo per uno che mette la figlia a disposizione degli amici al bar quasi si trattasse di un trofeo. Lasciava che la toccassero e che si spingessero oltre. Dopo la condanna sembrava che l’incubo fosse finito ma poi la beffa vergognosa  della giustizia italiana. L’orco non farà nemmeno un giorno di carcere nonostante il reato ignobile.

“Tiscali” 21 ottobre 2017

 

Articolo proposto da Gianni ZANIRATO

 

  Ho pubblicato diversi articoli tratti da giornali e poi li ho commentati, ma di fronte a questa notizia non trovo le parole, provo solo una rabbia immensa. Provo disgusto. Un mostro (non posso utilizzare la parola “padre”, una delle più belle del dizionario) in libertà per, immagino, l’errore di un burocrate dello stato. Confesso la mia ignoranza: ma questi burocrati cosa pagheranno?

Viene licenziata una madre perché ha preso dalla discarica un monopattino per il figlio, quale misura sarà assunta verso chi ha regalato la libertà a chi ha rubato la serenità a una bambina, una ragazza, una donna?

Vergogna!

Questa non è giustizia, per certi reati non dovrebbe esistere la prescrizione!

 

di Gianni ZANIRATO

2 comments Add yours
  1. Condivido in pieno l’intero ragionamento, e aggiungo: “la legge dovrebbe essere uguale per tutti anche per i giudici che la amministrano pur sbagliando”. Tutti paghiamo i nostri errori tranne loro, questo fa sicché in molti casi come questi, prendano con leggerezza le proprie funzioni.

    1. Non riesco ad immaginare un crimine più crudele del violentare un bambino. Se poi si aggiunge che é stato il padre e che vendeva la figlia ad altri…. Non aggiungo altro. Non ci sono parole sufficienti! Gianni

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