IL FASCISMO CHE AVANZA Raid razzista a Macerata, spari da auto: sei feriti. Il fermato ha fatto il saluto fascista: era candidato con la Lega

Cittadina blindata, coprifuoco, poi la cattura. Luca Traini, 28 anni, è stato arrestato con un tricolore in spalla. I feriti sono tutti stranieri

La cattura di Traini e i soccorsi ai feriti

Redazione Tiscali

Un uomo corre in macchina per le vie di Macerata e dove individua come possibili obiettivi uomini di colore si ferma e spara colpendo sei persone, tutte straniere e di origine africana. Accade a Macerata in mattinata tra il panico dei passanti e il fragore delle sirene delle ambulanze. Il responsabile delle sparatorie, Luca Traini, 28 anni, incensurato e originario delle Marche, è stato poi bloccato in piazza della Vittoria, nella città marchigiana, dinanzi al Monumento ai Caduti. Alla vista dei carabinieri è sceso dall’auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Davanti ai carabinieri non ha opposto resistenza. A bordo dell’auto la pistola, una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua. L’uomo è alto circa 1,80, fisico atletico, calvo.

Sei persone ferite, tutti immigrati neri

Sono sei i feriti accertati, tutti trasportati all’ospedale del luogo. Il più grave è un giovane di colore colpito al torace, mentre si trovava in via dei Velini, con lesione al fegato, forse sarà sottoposto ad intervento chirurgico. Gli altri, tutti di colore, hanno riportato lesioni meno gravi come una donna che ha una fratturata ad una spalla, un uomo colpito ad un avambraccio, un altro alla coscia destra, un quarto alla spalla destra e un quinto colpito di striscio. Nell’area della stazione ferroviaria un uomo di colore ha avuto un attacco di panico ed è fuggito rifugiandosi nell’officina di un elettrauto. E’ stato anche lui accompagnato al pronto soccorso. Gli spari si sono uditi anche in via dei Velini e via Spalato, le zone toccate dalle indagini per il caso di Pamela Mastropietro, la 18enne fatta a pezzi e nascosta dentro due valige. 

Era candidato con la Lega di Salvini

Traini era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia, nelle Marche, con la Lega Nord. In un manifesto elettorale, il 28enne appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il “controllo degli extracomunitari”.

Prima di candidarsi con il partito di Salvini, Traini negli anni scorsi era stato vicino a Forza Nuova e a CasaPound, secondo Francesco Clerico, titolare della palestra frequentata dallo sparatore di Macerata, che lo conosceva da molto tempo. “Direi che da una decina d’anni era diventato così, prima aiutava il prossimo, era un buono – aggiunge -, gli hanno inculcato idee sbagliate, è cambiato. Non ci aveva mai dato problemi in palestra. Aveva anche amici di colore. Ho provato tante volte a farlo ragionare. Chi si aspettava questo?”.

Colpita anche la sede del Pd

Alcuni colpi esplosi da Traini hanno colpito la sede del Pd a Macerata. “Il folle che ha sparato sui cittadini inermi e contro la sede del Pd è un esponente della Lega candidato alle comunali 2017. Chi come Salvini e Fedriga fa l’occhiolino agli estremisti prenda immediatamente le distanze”, scrive Deborah Serracchiani.

Colpita anche la Sede del Pd

Questo fatto si pensa possa essere collegato con la morte di Pamela Mastropietro. Per quel fatto uno spacciatore di origini nigeriane è stato fermato con l’accusa di vilipendio di cadavere a cui poi si è aggiunta l’accusa di omicidio: in casa sua sono stati trovati coltelli e gli abiti della ragazza. Non è ancora chiaro quale sia la causa della morte della 18enne, se l’omicidio o l’overdose. Quindi il quadro delle accuse a carico dell’uomo potrebbe cambiare. 

Sparati due caricatori

Ha sparato proiettili contenuti in due caricatori Luca Traini. E’ quanto emerge dall’indagine condotta dai carabinieri che stanno comunque ancora valutando quanti colpi abbia esattamente sparato l’uomo. Potrebbero essere anche più di una ventina. Il giovane ha utilizzato una pistola semiautomatica di marca straniera della quale – è emerso dagli accertamenti – era regolarmente in possesso.

Nessun legame fra Traini e Pamela

Nessun collegamento diretto è emerso tra Luca Traini e Pamela Mastropietro, la giovane morta nei giorni scorsi. E’ quanto emerge dalle indagini svolte dai carabinieri e seguite direttamente dal comandante provinciale Michele Roberti. Dagli accertamenti è risultato che i due non si conoscevano, circostanza confermata anche dalla famiglia della giovane. Smentita quindi la versione fornita in ambiti leghisti. I carabinieri stanno ancora approfondendo il movente che ha portato Traini a sparare. 

3 febbraio 2018 Articolo proposto da Gianni Zanirato

 

COMMENTO

 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando il Giorno della memoria ha affermato:

“Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con fermezza”.

   Non posso che approvare le parole espresse da Mattarella: “razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma”.

   Nel suo intervento, Mattarella ha ricordato anche le leggi razziali del 1938: “Le leggi razziali rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia”. “Con quelle leggi, si rivela al massimo grado il carattere disumano e il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale”.

Il fascismo è sempre di attualità, purtroppo, il nostro giornale continuerà a denunciare i fatti criminali commessi dai fascisti, coloro che li proteggono e chi li accoglie a braccia aperte come, in questo caso, i leghisti.

  A proposito di fascisti:

Sette euro e 75 centesimi euro al mese è l’affitto di una casa popolare pagato da Emanuele Dessì, candidato del Movimento 5 stelle al Senato. Emanuele Dessì è stato fotografato insieme Roberto Spada boss mafioso e fascista. I duri e puri pentastellati cosa dicono?

  di Gianni ZANIRATO

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