E’ di questi giorni la notizia, vera ma a volte un po’ ingigantita da qualche organo di informazione, di una richiesta da parte di decine di cittadini dei moduli per ottenere il reddito di cittadinanza promesso dal Movimento 5 Stelle. Agli onori della cronaca sono balzati alcuni caf pugliesi, ma in realtà decine e decine di richieste di questo tipo le hanno ricevute molti altri caf sparsi in altre regioni italiane, soprattutto al sud.
La notizia ha fatto sorridere e divertire moltissimi, me compreso, lo ammetto. Ma il mio sorriso è durato giusto il tempo di approfondire la cosa. Poi è sparito, ve lo assicuro.
Un primo spunto di riflessione è dato dalla profonda mancanza di un minimo di cultura generale in questo paese. E’ sconfortante vedere molte persone che chiedono conto di promesse elettorali di un governo che non si è ancora insediato, che non ha una maggioranza certa e che ovviamente non può aver ancora legiferato alcunché. L’incapacità di approfondimento, anche minimo, purtroppo è una realtà che tocchiamo con mano tutti i giorni e che si sta allargando sempre più. Bisogna correre ai ripari, velocemente, se vogliamo tornare ad avere un futuro.
Ma la cosa che mi preoccupa di più è un secondo aspetto: la mancanza di prospettiva.
Tutti a dire che al sud hanno votato in massa i 5 stelle per avere una grossa forma di assistenzialismo senza fare niente. Secondo me può anche essere vero, ma solo in qualche sparuto caso. La realtà è che le persone hanno perso la speranza. E questa è la cosa più grave di tutte. Tutti, tranne appunto solo sparuti casi, vorremmo realizzarci con il nostro lavoro e seguendo le proprie inclinazioni personali. Chi dice che metterebbe la firma per avere un assegno mensile che gli consenta di vivere, o per meglio dire sopravvivere, senza fare niente lo dice sapendo che la realtà è ben diversa.
Questo sentimento di disperazione, di mancanza di prospettiva e di scarsissima fiducia nel futuro spiega in larga parte il forte consenso che hanno avuto i 5 Stelle alle ultime consultazioni elettorali. Hanno saputo convogliare questi sentimenti diffusi nella popolazione. Perderanno velocemente questo largo consenso se non saranno capaci di dare risposte, come è successo recentissimamente al PD, che da oltre il 40% dei consensi alle ultime elezioni Europee ha visto più che dimezzare la propria percentuale.
Contribuisce anche a spiegare la pesantissima sconfitta della Sinistra. Tutta la Sinistra: quella più di centro, quella più a sinistra, quella ancora più a sinistra…
Non è stata, la Sinistra, più in grado di ascoltare e comprendere il sentimento della maggior parte della popolazione. Ha preferito molto spesso rimanere autoreferenziale, perdendo o annacquando i suoi stessi principi.
Quando si tornerà a capire che l’orizzonte dell’azione politica deve essere quello dell’uguaglianza sociale per prima cosa, allora forse la Sinistra potrà riprendersi. Al netto di Renzi, che di colpe ne ha tantissime, o di qualunque altro nome.
Non è mai questione di nomi, io mi auspico che finiscano questi continui personalismi. E’ questione di idee.