Indagata dalla procura di Roma l’insegnante di sostegno di una quinta elementare. Gli alunni: “Quando sono sole in classe le dà i pugni. Va protetta, è meno fortunata di noi”
A denunciare la maestra «cattiva» sono stati loro, bimbi di 10 anni. Ancora piccoli, ma già grandi per riconoscere un’ingiustizia. Per sapere che Margherita (nome di fantasia), loro compagna di classe gravemente disabile, «deve essere protetta perché è stata meno fortunata di noi».
Sono stati loro a ribellarsi e a decidere, insieme, di parlare sia con i genitori sia con le loro insegnanti per dire che la maestra di sostegno di Margherita la picchiava. Dando il via alle indagini che hanno portato la procura di Roma a iscrivere la donna per maltrattamenti. Accade a Roma, in una scuola elementare, classe quinta. Margherita è una bimba seguita da una maestra di sostegno, una donna di trentasei anni. Certe volte fa lezione da sola, altre sta in classe con i compagni. Ma spesso accade che mentre le insegnanti non ci sono, i piccoli vedano atteggiamenti violenti. La maestra che dovrebbe prendersi cura di lei la insulta, la umilia, la picchia. Una volta, due, tre. Comportamenti che i compagni hanno ritenuto intollerabili, tanto da parlarne tra di loro e decidere di fare qualcosa.
Ognuno di loro ne ha parlato a casa poi, d’accordo con i genitori, hanno chiesto di poter parlare con le loro maestre. Alle quali hanno raccontato cosa avveniva non appena si allontanavano dalla classe. È così partita una segnalazione alla dirigente scolastica che ha deciso, in via precauzionale, di separare Margherita e la sua insegnante di sostegno che, però, è ancora a scuola. Ma una delle mamme ha parlato con i carabinieri, dando il via a un’indagine che ha commosso anche gli inquirenti. Sei piccoli sono stati sentiti in audizione protetta (presto toccherà a tutti gli altri) e hanno raccontato quello che succedeva in classe, nei corridoi, a mensa. Dettagli ricostruiti in maniera sofferta, ma con precisione e coerenza. I piccoli avevano la netta percezione che ci fosse qualcosa di sbagliato. Uno di loro ha detto agli uomini della quarta sezione del nucleo investigativo di Roma e al pm Stefano Pizza: «L’insegnante si comporta male con tutti, anche con noi. Ma Margherita è stata meno fortunata di noi per questo deve essere più rispettata, quella maestra dovrebbe proteggerla e invece è cattiva. Le tira pugni sulle mani, calci. Certi giorni Margherita si tocca le gambe in continuazione per il male delle botte». Uno dei piccoli si è messo a piangere ripercorrendo quelle violenze: «La maestra lo fa quando è sicura che le altre insegnanti non la vedano. A volte, quando sono loro due da sole nella classe, sentiamo le urla. La insulta, la umilia. Le dà gli schiaffi se non si lava bene le mani. La spinge per terra. Lei è nostra amica, ci vuole bene e noi vogliamo bene a lei e quello che le succede non è giusto». Anche le maestre ordinarie hanno scritto un’accorata lettera agli inquirenti.
La donna, sentita, ha negato ogni addebito. La procura aveva chiesto una misura cautelare, ma gip, pur riconoscendo la gravità della situazione, ha ritenuto che non fosse necessaria. I pm, nella convinzione che anche se non sta più con Margherita l’insegnante non possa stare con nessun bimbo, hanno fatto ricorso al Riesame che ora dovrà decidere. Ma questo, in fondo, è il corso della giustizia. Margherita la sua giustizia l’ha avuta. E ad assicurargliela sono stati i suoi compagni di classe.
di MARIA ELENA VINCENZI da “Repubblica” del 17/10/2019
COMMENTO
È un articolo che mi ha fatto uscire dagli occhi due lacrimucce una di rabbia per il trattamento da aguzzina che l’insegnante (ma di può utilizzare una parola così nobile per questa persona che l’ha sporcata?) ha sottoposto una bambina con dei problemi e la seconda di gioia per come si sono comportati i suoi compagni. Già non sopporto chi fa del male ad un bambino, figuriamoci se ha dei problemi! Ma la commozione più grande è stata per il comportamento dei bambini.
Che bello! Poche settimane fa milioni di ragazzi sono scesi pacificamente in piazza per farci capire che abbiamo quasi distrutto il nostro mondo ed il loro futuro. Adesso la splendida notizia della ribellione di questi meravigliosi piccoli democratici. Pensiamo un po’. Questi ragazzini hanno utilizzato democraticamente il loro potere. Si sono riuniti in “assemblea” ed hanno discusso come affrontare il gravissimo problema. Hanno deciso di parlarne con i loro genitori, non di utilizzare il sistema omertoso. Magari potevano seguire la via più percorsa e di moda: approfittare di una persona debole e vantarsi con i compagni di ciò. No, questi ragazzini ci hanno dato una sonora lezione, ci hanno ricordato come dovrebbe sempre comportarsi un onesto cittadino.
“Il mondo salvato dai ragazzini” romanzo di Elsa Morante.
Grazie Greta, grazie ragazzini di Roma per queste bellissime lezioni di vita e di democrazia. Tantissimi adulti sono a vostro fianco: NON VI TRADIREMO.
di Gianni ZANIRATO