
Un libro a me molto caro è il “Diario di Anna Frank”, mi fu regalato quando avevo circa 9 anni da una persona che frequentava il locale dei miei genitori.
Questo signore spesso raccontava a me e mio fratello aneddoti di guerra ed episodi della sua prigionia a Mauthausen, fino a che mi regalò il Diario di Anna.
Lo lessi subito e fu forse, a parte i racconti di guerra dei miei nonni, il mio primo approccio con le dure realtà a cui poteva andare incontro anche una ragazzina come me.
Mi suscitò varie emozioni e mi è rimasto nel cuore, forse perché essendo prossima all’adolescenza mi sentivo vicina ai pensieri di Anna, mi pareva di poterla comprendere, sebbene io non abbia vissuto la guerra e tanti meno la prigionia.
Lo conservo ancora dopo più di 50 anni.
di Graziella POLLASTRINI