In questi giorni di “clausura” forzata, per impegnare il tempo in modo fruttuoso e anche perché da molto tempo non riuscivamo a farlo, mio marito ed io stiamo riordinando i libri: il problema è che in casa nostra i libri sono presenti ovunque, ne siamo letteralmente circondati!
Mi è difficile sceglierne uno più “importante”, ho quindi pensato a due libri che per me sono stati molto significativi, che hanno lasciato in me un segno:
“Piccole donne” di Luisa Alcott

e
“L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery.

Quando frequentavo la scuola elementare (fine anni ‘50), mio padre, a fine anno, mi accompagnava in una cartoleria di Piazza Statuto (c’è ancora!) e mi regalava un libro: uno dei primi è stato, ovviamente, “Piccole donne”. Credo di averlo letto almeno una decina di volte.
Il mio personaggio preferito era Amy, ma mi sarebbe piaciuto tantissimo avere un angolo per leggere come quello di Jo (un vecchio divano presso la finestra e accanto una mezza dozzina di mele ruggine).
E naturalmente ho letto (e li conservo ancora tutti gelosamente) la serie completa, da
“Piccole donne crescono”

a “Piccoli uomini”

a “I ragazzi di Jo”

La mia passione per la lettura è cominciata con quei libri a cui sono molto legata, anche perché mi ricordano quel periodo della mia vita.
Per venire alla seconda scelta, dopo aver letto “L’eleganza del riccio”, nel 2008, l’ho subito “amato” per i suoi personaggi, per la trama, la trovata stilistica del far parlare alternativamente le due protagoniste, la portinaia Renée e la dodicenne Paloma, le loro riflessioni… e poi ho amato in particolare le pagine in cui Paloma esprime la sua passione per la “Grammatica”, passione che condivido e che ho sempre cercato di trasmettere nella mia esperienza di insegnante di Lettere: “Io credo”, afferma Paloma, “che la grammatica sia una via d’accesso alla bellezza”.
Ma, come altri hanno scritto, i libri più importanti sono quelli che scriviamo noi: ho avuto l’opportunità di collaborare alla redazione di alcuni testi scolastici, ed è stata un’esperienza molto significativa, ma da alcuni anni a questa parte, mi sono dedicata, anche insieme a mio marito, a raccogliere i ricordi famigliari: “Scrivi cio’ che non dovrebbe essere dimenticato” ha detto Isabel Allende ed è ciò che stiamo cercando di fare!
di Marina ZIRULIA
Condivido e complimenti!
Ciao Marina, ci siamo rivisti dopo tanti anni a Venaria nel 2007 ….. sei tu? Se si fammi sapere come posso contattarti.
Grazie