20-02-2020

In questa sequenza di zero e di due è stato scritto il recente destino di noi Italiani.

Sembra un secolo ma sono passati solo due mesi da che un uomo, che poi sarà conosciuto come “paziente zero”, si è presentato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Codogno.

Da allora abbiamo visto venticinquemila morti, oltre centocinquantamila contagiati, gli ospedali al collasso. Abbiamo conosciuto la paura, l’isolamento a volte anche la disorganizzazione.

Oggi vediamo i frutti di un impegno collettivo: diminuiscono i positivi, i ricoverati, i pazienti in terapia intensiva, i morti.

Il professor Brusaferro però ci ha spiegato che il 90% degli Italiani non è venuto a contatto con il virus ed è potenzialmente aggredibile. Siamo ancora lontani dalla “immunità di gregge” e dal vaccino. Per questo sappiamo che non bisogna abbassare la guardia: abbiamo visto quello che ha causato un caso, uno solo, fuori controllo.

Eppure siamo fiduciosi. Il virus è ancora là, assassino come prima. Ma abbiamo visto che possiamo fronteggiarlo con un buon Sistema Sanitario Nazionale (da migliorare per carità, ma sicuramente superiore a quello di molti Paesi ricchi a partire dagli USA). Possiamo fronteggiarlo grazie alla professionalità, all’eroismo e alla generosità degli operatori sanitari (oltre diecimila si sono offerti di andare nelle zone di pericolo). Possiamo fronteggiarlo grazie a una ottima organizzazione sociale a partire dalla Protezione Civile, dalla Polizia, dalle Forze Armate. Possiamo fronteggiarlo grazie all’impegno di milioni di lavoratori dei servizi indispensabili e strategici che hanno permesso alle nostre famiglie e a tutto il sistema di non collassare. Possiamo fronteggiarlo soprattutto perché noi Italiani abbiamo scoperto di essere migliori di quello che eravamo: consapevoli, disciplinati e solidali.

È stato sconfitto (temporaneamente) non solo il virus ma anche chi vive di rabbia e di odio. Odio contro i migranti, odio contro chi ha il colore della pelle diverso, odio contro tutto quello che non sia il suo interesse, odio contro l’Europa e urla: “Prima gli Italiani”. Gli sciocchi come lui che gridano “America first” e “L’Inghilterra ritorni ad essere grande” sono stati sconfitti sul campo.

Abbiamo vinto con la solidarietà.

Mi riconosco per intero nell’appello dell’ANPI per il 25 Aprile: “Mai come in questa occasione ci è chiaro che occorre porre fine a tutte le guerre fratricide per unirci tutti nell’unica lotta contro i tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socioeconomiche”.

Ai seminatori di odio voglio regalare le parole di William Walwyn, uno dei capi dei Levellers, l’ala sinistra della rivoluzione di Cromwell, antesignani dell’Illuminismo e ispiratori della Costituzione Americana e dei principi della Rivoluzione Francese:

L’amore è il balsamo, che applicato spesso e bene, può guarirvi dalla cancrena e, sebbene la vostra indisposizione possa a tutta prima farvelo detestare, prendetene un po’ per volta, fatene uso interno ed esterno, continuate a impiegarlo e vedrete che le vostre condizioni miglioreranno.

di Angelino RIGGIO

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