Io non so se Silvia Romano abbia aderito alla religione islamica per una sindrome di Stoccolma o per una conversione religiosa.
In quest’ultimo caso, non ci sarebbe nulla di male. L’Islam è una religione come le altre. In questo periodo è infettato, come è successo a tutte le religioni, da una minoranza fanatica e intollerante. Ma non è quello che caratterizza la maggioranza dei musulmani né è la loro storia. Gli scritti di Aristotele sono giunti a noi dagli studiosi islamici e le fondamenta della medicina moderna sono nate tra i popoli arabi. Il Regno di Granada era una società civilissima, interculturale, interrazziale e interreligiosa e, grazie a questo, era all’avanguardia nella scienza e nella tecnica (sembra che le carte nautiche di Colombo venissero da lì). Al contrario i regnanti spagnoli, Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona, scatenarono un infame regime di intolleranza religiosa sterminando gli islamici, perseguitando perfino gli arabi convertiti (i marranos) e gli ebrei costretti a lasciare la Spagna (e i loro averi) in 200.000, un terzo della popolazione spagnola di allora (1492).
Ma la canea di intolleranti di casa nostra si è accanita sui social contro la cooperante italiana per essersi convertita all’Islam. Questi miserabili che dimostrano insofferenza verso i due mesi di isolamento sul divano di casa propria, si accaniscono contro una giovane donna generosa che ha lavorato per alleviare le pene dell’Africa, che ha rischiato di persona e che ha dovuto subire diciotto mesi di sequestro da parte di organizzazioni terroristiche, reclusa, minacciata con le armi, venduta da un gruppo di criminali a un altro come una merce di scambio, nella impossibilità di comunicare con i propri cari nemmeno per potere dire: “Sono viva.”
Non c’è dubbio per chi votano questi cani urlanti.
Se qualche dubbio c’era, lo ha fugato ieri alla Camera il deputato della Lega Alessandro Pagano che l’ha definita neo-terrorista.
Poi, figuriamoci, il deputato si è scusato. Ma il messaggio a chi ha sparso cocci di vetro davanti a casa di Silvia Romano, minacce, offese sessiste e altre schifezze, è stato lanciato: “cari cani bastardi, noi vi rappresentiamo”.
E Salvini?
Salvini “ha preso le distanze”. Come ha fatto con i militanti di Casa Pound che hanno intimidito le associazioni di volontariato che assistono i migranti, con gli esponenti di Forza Nuova che hanno incendiato i campi Rom e impedito a una famiglia di colore di insediarsi nella casa che gli hanno assegnato, con chi ha sparato contro persone con l’unica colpa di avere la pelle nera, con chi ha nascosto i 49 milioni della Lega sottratti allo Stato italiano, con chi ha trattato con i mafiosi in Sicilia, con chi trafficava con la Russia per avere soldi e aiuti su internet, con quella cretina che in piena pandemia ha organizzato una festicciola con sessanta persone…
L’unica preoccupazione di Salvini in questi e molti altri casi è “prendere le distanze”. Ci aspetteremmo indagini interne al partito, attività dei probiviri, sospensioni, espulsioni, richiesta di dimissioni da deputato… Nulla di tutto questo è mai stato fatto e nulla sarà fatto verso l’onorevole (Onorevole? Ci vorrebbe Totò!) Alessandro Pagano.
Negli anni del terrorismo “prendere le distanze” per il PCI e il sindacato ha significato manifestare contro le Brigate Rosse, pagare con minacce, ferimenti e omicidi come quello di Guido Rossa.
Sarebbe troppo aspettarsi tanta dignità da Salvini e quindi non farà nulla. Come ogni bravo mandante, si preoccupa che a fare il lavoro sporco siano altri e che lui possa “uscirne pulito”.
Il lavoro sporco in questo caso è attaccare l’Islam. Salvini, da un po’ di tempo nei sondaggi è in caduta libera: ha perduto il 10%. Lui ha bisogno di un nemico per avere consenso. Come uomo di governo è un disastro. Le ricette dei suoi amici (Trump, Johnson e Bolsonaro) per affrontare il coronavirus si sono dimostrate funeste. Quando ha governato non ha fatto nulla per l’economia: l’unico provvedimento che ha fatto, quota 100, è stato irrilevante e favoriva gli anziani più che i giovani che sono quelli più in difficoltà. Ma allora i sondaggi lo davano in crescita per le sue campagne contro i migranti e l’Europa. Oggi si è dimostrato che questi sono indispensabili per la ripresa. E allora serve un nemico: l’Islam. Che importa che, per fare questa sporca operazione di consenso, ci vada di mezzo una giovane donna che ha patito tanto e che, dopo essere stata liberata, è costretta a vivere sotto scorta nel suo Paese?
di Angelino RIGGIO
Caro, Angelino,
stavo scrivendo un articolo sullo stesso argomento ma tu sei riuscito ad esprimere il mio pensiero e le mie sensazioni meglio di quanto avrei saputo fare io.
Grazie.
Gianni ZANIRATO