15 GIUGNO 1864: NASCITA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

È il 24 giugno del 1859. Sulle rive del lago di Garda si scontrano tre eserciti: francese, sabaudo e austriaco. È la battaglia di San Martino e Solferino, una delle più sanguinose di quell’epoca: più di 100.000 morti o feriti.

Un giovane svizzero, Henry Dunant, giunto lì per un incontro d’affari con Napoleone III, assiste alla carneficina. Ciò che lo sconvolge di più è la vista delle decine di migliaia di feriti che muoiono tra atroci sofferenze e che avrebbero potuto salvarsi. Ma il luogo dove può trovarsi dell’acqua per pulire almeno le ferite, Castiglione delle Siviere è lontano sei chilometri.

Dopo questo evento, Dunant scrive “Le memorie di San Martino”.

Non lo fa solo per raccontare quello che è successo, ma anche per agire.

Insieme ad altri quattro cittadini svizzeri (il giurista Moynier, il generale Dufour e i medici Appia e Maunoir) crea il Comitato Ginevrino di Soccorso ai Militari Feriti.

Nasce così nel 1863 il movimento della Croce Rossa che in breve tempo assume dimensioni mondiali. L’Italia inaugura la CRI il 15 Giugno del 1864.

Tre cose mi preme sottolineare.

  • La Croce Rossa è la prima organizzazione internazionale basata sul multilateralismo. Queste organizzazioni, a partire dall’ONU, sono strumenti di pace. È compito di tutti i democratici difenderle contro ogni nazionalismo. Per esempio è inaccettabile l’attacco di Trump all’OMS, tra l’altro in piena pandemia.
  • La Croce Rossa non si preoccupa di una persona in base al Paese di provenienza ma della sua necessità di soccorso (non esiste un assurdo: prima gli italiani). Considera uguale ogni uomo, tanto che uno dei sette principi costitutivi è l’umanità. Nello stesso modo agiscono organizzazioni meritorie come Medici Senza Frontiere ed Emergency, che spesso sono bersaglio degli eserciti, il cui scopo è più spesso colpire e demoralizzare i civili che eliminare i militari.
  • La Croce Rossa è una di quelle organizzazioni che si chiamano “corpi intermedi”, organi di auto-aggregazione volontaria di cittadini che contribuiscono alla vita della società. Pensiamo, senza la Croce Rossa, come e chi potrebbe svolgere le sue funzioni. Ma non si tratta solo di questo: le associazioni di volontariato sono indispensabili alla vita democratica di una Nazione. In Italia sono 336.000 con più di cinque milioni e mezzo di volontari. È una cospicua minoranza di altruisti che dimostrano quotidianamente che il nostro non è un Paese di furbi e di egoisti. Se i partiti raccogliessero questa generosità (che è un bisogno delle persone) avrebbero una grossa opportunità di cambiamento.

di Angelino RIGGIO

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