Lo ha detto, fra gli applausi, la deputata di Italia Viva, Lisa Noja.
“Io trovo che sia mortificante che la presidenza debba invitare l’Aula al rispetto delle regole di base, mascherine e distanze.
Io faccio molta fatica a tenere la mascherina in quest’aula perché ho delle difficoltà respiratorie serie, allora se la tengo io per otto ore non c’è nessuno in quest’Aula che non abbia la possibilità di tenerla”.
Lo ha detto, fra gli applausi, la deputata di Italia Viva Lisa Noja, disabile per via dell’atrofia spinale, parlando alla Camera dove il ministro della Salute Roberto Speranza ha tenuto le comunicazioni sulle nuove misure di contenimento del covid-19.
Chi è Lisa Noja
Laureata in giurisprudenza alla Cattolica di Milano, Lisa Noja è un avvocato civilista.
Nata a Palermo, è stata eletta deputata per la Circoscrizione Lombardia 1 nelle elezioni politiche del 2018 con il Partito Democratico.
Ha ricevuto nel 2016 la delega alle politiche per l’accessibilità dal sindaco di Milano, Beppe Sala.
A seguito della scissione del Pd da parte del gruppo dei parlamentari renziani, Lisa Noja aderisce il 19 settembre 2019 a Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi.
“Oggi con il mio intervento alla Camera – ha spiegato in serata su Facebook la deputata – sono stata dura contro chi non indossa la mascherina o non lo fa correttamente.
Soprattutto quando questi sono colleghi.
Perché chi rappresenta le Istituzioni deve dare l’esempio di come le regole si rispettino, sempre, anche quando è scomodo o faticoso.
Ringrazio giornali e mezzi di informazione per aver dato voce al mio messaggio.
Vi prego, non trascuriamo le norme basilari anti Covid.
Facciamolo nel rispetto nostro, delle nostre famiglie, delle persone più fragili.
E delle scuole e delle attività economiche del nostro Paese, che devono continuare a operare in sicure”.
COMMENTO
Le parole della onorevole Lisa Noja devono farci riflettere e chiederci se veramente è così difficile rinunciare ad un pezzettino della nostra libertà in cambio della salvezza di esseri umani?
Tutti i giorni vedo ragazzi e anche sempre più adulti a sfidare da sorte come ad una roulette russa in nome di chissà quale assurdo diritto violato.
Pur non credente, penso che il più bel comandamento tra i 10 sia quello più universale: “Non uccidere”.
Chi non si mette la mascherina nei modi e luoghi indicati dal ministero non rispetta il 10 Comandamento.
«La mia posizione sulle mascherine è una sola, e l’ha chiarita il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando ha detto che libertà significa proteggere l’altro: nei luoghi con assembramento bisogna indossarle».
La partita contro il Coronavirus – chiama in causa tutti, anche il singolo, e non può essere risolta solo con provvedimenti amministrativi o sanzioni.
La strada giusta da percorrere è quella della responsabilità.
Dobbiamo capire che indossare la mascherina è un modo per proteggere i nostri concittadini, per evitare una nuova chiusura e per permettere a bar, ristoranti e attività simili di continuare a lavorare.
L’autorità sanitaria ci impone di farlo e la salvaguardia della salute pubblica è un principio costituzionale.
Personalmente sono convintissimo della giustezza dell’obbligo dell’utilizzo della mascherina.
Sono d’accordo anche con sanzioni a chi non rispetta le regole stabilite: magari non sanzioni altissime ma controlli che vengano pagate con certezza.
di Gianni ZANIRATO
dfc bvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvb (queste parole non so cosa significhino: me le ha scritte il mio gattino Shino mentre scrivevo l’articolo. Non conosco il “gattese”).
Credo che “dfc” stia per “deficiente” rivolto a chi invita a togliersi la mascherina.
