
da “Repubblica” del 27 dicembre 2020
Di Perri: emozionato, ma non certo preoccupato per il vaccino.
Il professor Giovanni Di Perri, senese, che ha scelto Torino per tentare di convincere la politica al potere che alle malattie infettive bisogna dare ascolto perché possono d’improvviso innescare micidiali focolai è il primo, in Piemonte, a farsi vaccinare contro il Covid. Infettivologo, 62 anni, è direttore della clinica delle malattie infettive dell’Università di Torino.
“Mi sento emozionato ma non sono certo preoccupato per il vaccino – dice prima di scoprire il braccio – È in gioco qualcosa di molto grosso. Mi sarei accontentato di una efficacia del 60 per cento, ne abbiamo una superiore al 90. È una giornata molto importante, una partenza simbolica per convincere tutti. Non è momento di radical chic, speculazioni di lusso parlando dei possibili rischi. Ora è il momento di fare e proteggere subito i più deboli. Dopo inizia una nuova fase e potremo fare tutte le valutazioni. Ora occorre essere ossessivi e tutelare noi stessi e gli altri” .
Pochi minuti: “Guardate che ne faccio solo una” scherza il professore. Con lui, seconda nella lista c’è Valeria Ghisetti, virologa dell’Amedeo di Savoia, lo stesso ospedale di Di Perri, dove questa mattina alle 8 sono arrivate 910 dosi di Pfizer per il V- Day, la giornata fissata dal governo per la partenza simbolica delle vaccinazioni. Dosi subito caricate su furgoni e trasportate nelle latre strutture individuate per il V-day: cinque ospedali e tre rsa.
A Torino oltre all’Amedeo gli ospedali Mauriziano, Citta della salute – dove il primo a sottoporsi al vaccino è il cardiochirurgo Mauro Rinaldi – al Giovanni Bosco. E poi gli ospedali di Cuneo, Alessandria e Novara. Nelle Rsa le dosi sono state ridotte perché per la questione del consenso dei non autosufficienti l’adesione è stata inferiore al previsto, quindi solo 45 in due dellle tre strutture come chiarisce Antonio Rinaudo, responsabile del piano vaccinale per il Piemonte. Le dosi per la vaccinazione di massa, invece, sono attese a partire da domani. Il giorno dopo l’arrivo – dunque martedì se tutto filerà liscio – cominceranno le operazioni secondo i calendari preparati dalle aziende sanitarie.
Ancora Di Perri: “Bisogna vaccinarsi e proteggersi per uscire da questo enorme guaio in cui ci siamo impantanati. Siamo nella seconda ondata, la discesa è in stallo, ha rallentato moltissimo e in alcun regioni il contagio sta aumentando. Anche nel prossimo anno il comportamento individuale sarà fondamentale, l’atteggiamento passivo non paga”. Di Perri affronta anche il tema della scarsa adesione fra medici e sanitari: “Appena si abbassa la percentuale dei vaccinati cresce il pericolo. In questo momento è imperativo mettere la situazione sotto controllo. Il discorso dell’obbligatorietà è molto complesso. Se sei un lavoratore in smart working puoi anche non vaccinarti. Se invece sei un insegnante ti devi vaccinare”.
redazione di piazzadivittorio.it
Il 31 dicembre è l’ultimo giorno di questo che è stato un anno difficile, ma potrò ricordarlo con gioia, toccherà a me vaccinarmi, sono felice di poter essere tra i primi a farlo, il vaccino ci protegge, ma protegge anche chi ci sta intorno, soprattutto chi, per svariate patologie non potrà farlo.