Quando avevo 18 anni, alla vigilia del ’68, c’era una bella canzone di protesta che, a proposito dei ragazzi mandati a morire nel Vietnam, diceva: “you’re older yet to kill but not for voting” (sei grande abbastanza per uccidere ma non per votare).
La canzone si intitolava “the eve of distruction” (la vigilia della distruzione) perché, quando la logica della sopraffazione supera il metodo democratico, la china che si prende è inevitabilmente quella della distruzione.
Il movimento pacifista mondiale allora ebbe un ruolo determinante per fermare (o rallentare) la corsa alla distruzione.
Nel mio articolo sul G20, dicevo che i grandi Stati sono di fronte a problemi inarrestabili senza una cooperazione internazionale:
- I cambiamenti climatici
- La pandemia attuale (e il rischio di quelle future)
- I movimenti migratori, ormai esodi biblici, dovuti alla enorme disuguaglianza mondiale, ai conflitti locali, alle penurie alimentari dovute anche ai mutamenti del clima
- Le minacce del capitale finanziario (che si intreccia con quello criminale: droga, armi, paradisi fiscali, ecc.) e che minaccia con i suoi superguadagni gli “onesti” profitti dello sfruttamento da lavoro dipendente.
Occorre che i popoli, come stanno facendo i giovani sul clima, spingano gli Stati ad affrontare questi problemi.
La maggior parte dei governi però si volta dall’altra parte pensa solo al qui e ora, cioè al proprio interesse nazionale e al vantaggio politico-elettorale immediato.
Ci sono poi quelli che, da queste situazioni di difficoltà, cercano di trarre il massimo vantaggio con il massimo di cinismo: a loro non interessa che così possono affrettare la distruzione dell’umanità, perché sperano comunque di sopravviverle.
Si dice che l’unico animale che possa sopravvivere a ogni olocausto, compreso, quello nucleare sia la cucaracha (lo scarafaggio).
Di fronte a quello che sta succedendo al confine tra Polonia e Bielorussia c’è da chiedersi chi sia più cucaracha:
- Chi usa i migranti come bomba umana, come Lukashenko, spalleggiato da Putin, (ma lo fanno anche i signori della guerra libici e il turco Erdogan)
- O chi spara lacrimogeni o getti di acqua gelata sui migranti senza cibo, acqua e riparo a 8 gradi sotto zero.
C’è ancora un’altra domanda:
- Sono più scarafaggi loro?
- O è più ipocrita l’Europa che si dice democratica?
L’Europa oggi si volta dall’altra parte mentre deve porsi l’obiettivo di governare il fenomeno sia per aderenza ai principi dichiarati, sia perché ha bisogno dei migranti per motivi economici, politici e demografici.
di Angelo riggio