ENERGIA 1: IL NUCLEARE.

In questo periodo, molte delle questioni strategiche che riguardano l’intera umanità ruotano intorno a una questione in particolare: l’energia. Poiché si tratta di argomento complesso, ne parlerò in diversi post. 

La famosa equazione di Einstein E = mc2 afferma che esiste un rapporto tra massa ed energia.

Sulla base di questo rapporto, il gruppo di Fermi riuscì a sviluppare una quantità enorme di energia da una piccola massa.

La prima realizzazione concreta di questo ebbe uno scopo militare: la bomba atomica che colpì prima Hiroshima e poi Nagasaki.

Seguì l’incubo della crescita agli armamenti che raggiunse, durante la Guerra Fredda, un parossismo mostruoso.

A fianco al nucleare militare, si sviluppò anche un nucleare civile che si concretizzò nelle centrali per la produzione dell’energia ma anche a scopo medico come avviene con la medicina nucleare.

In questo periodo di conversione ecologica, l’umanità sta lentamente comprendendo che l’uso di combustibili fossili non è solo miope perché queste risorse sono soggette ad esaurimento, ma è anche molto dannoso perché contribuisce in modo determinante al riscaldamento globale.

Da qui, la ricerca di energia da fonti rinnovabili e senza impatto ambientale.

Oltre a quella solare, eolica, geotermica, ecc.. l’energia nucleare sembra rispondere a questi requisiti.

C’è un dibattito in Europa se introdurla tra le energie non inquinanti.

Questo avviene a maggior ragione in questo periodo in cui, per i motivi che dirò nei prossimi articoli, il prezzo dell’energia è aumentato a dismisura (in alcuni casi è triplicato!) con ricadute sull’inflazione, sulla povertà delle famiglie, sulla ripresa economica dopo la pandemia.

C’è già chi ha fatto una fuga in avanti come il Presidente francese Macron, che ha già annunciato la costruzione di 40 nuove centrali nucleari.

Sia chiaro. Io sono favorevole alla scienza e sono consapevole che le centrali nucleari odierne possono paragonarsi a quelle di Three Miles Island o di Cernobyl come un drone armato a una clava.

Con tutto ciò, rimango contrario al nucleare perché non sono stati risolti tre nodi fondamentali:

  1. Il problema delle scorie radioattive. Si tratta di materiale che ha un decadimento (riduzione della radioattività) di migliaia di anni. Lo smaltimento e lo stoccaggio di questo materiale residuo è una delle cose più difficili e opache al mondo. Si pensi che in Italia la centrale di Caorso è stata chiusa (dopo un referendum) 50 anni fa e non si sa dove conservare in modo definitivo quelle scorie.
  2. La obsolescenza delle strutture. Le centrali di nuova generazione sono affidabili ma, come mantenerle sicure negli anni e adeguarle alle innovazioni tecnologiche? I due episodi che ho citato prima (Three Miles Island e Chernobyl) insegnano.
  3. La capacità di affrontare eventi estremi e imprevedibili come lo tsunami di Fukushima.

Per fortuna l’energia atomica può essere attinta non solo dalla fissione (scissione degli atomi pesanti come l’uranio) ma anche dalla fusione (come avviene nel sole in cui atomi di idrogeno, i più piccoli, si fondono a formare elio).

Proprio in questi giorni è stato fatto un gigantesco passo avanti in questa direzione, tanto che gli scienziati pensano di riuscire a produrre entro il 2050 energia sufficiente ad una grande città.

Se l’umanità non scomparirà per i cambiamenti climatici o per una guerra di grandi dimensioni, i figli dei miei nipoti avranno energia sicura e in abbondanza dalla fusione nucleare.

Troppo tempo?

Nemmeno tanto e potrebbe essere molto meno: la tecnologia nucleare, come in generale tutta la tecnologia, progredisce in modo esponenziale e non in modo rettilineo.

Inoltre la costruzione di una centrale nucleare richiede 20-30 anni. E il gioco non vale la candela.

Nel frattempo, bisogna accelerare sulle energie rinnovabili, più efficienti e meno costose di quanto si credeva in passato.

Anche per questi impianti vale la regola che la tecnologica procede in modo esponenziale e non rettilineo.

Ma di questo parlerò la prossima volta.

di Angelino RIGGIO

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