Perché non resti una sentenza isolata.
Con le ultime condanne dei giorni scorsi che, meritoriamente, hanno colpito anche i più alti gradi della catena di comando, si è chiusa la vicenda di Stefano Cucchi ammazzato, letteralmente, di botte da delinquenti che indossavano una divisa dello Stato.
Ci sono voluti però tredici anni e quindici processi per giungere a questo risultato: è un segnale che su questo argomento esiste una larga catena di omertà.
Non uso a caso questa parola spesso usata quando si parla di mafia.
La domanda è: quanti casi Cucchi ci sono stati, quanti ce ne sono e quanti ce ne saranno se non si spezza con una commissione di inchiesta e con un meccanismo di monitoraggio e vigilanza questo fenomeno?
La stragrande maggioranza dei servitori dello Stato onorano la divisa e il personale di custodia e vigilanza crede, secondo le indicazioni espresse secoli fa dall’italiano Cesare Beccaria, che la pena detentiva sia una parte di un percorso che permetta a chi ha sbagliato e/o commesso un crimine di riabilitarsi e rientrare a pieno titolo nel consesso civile; e opera di conseguenza.
Ma, a fianco a questa maggioranza, esiste un imprecisato numero di delinquenti che approfittano della divisa per comminare a chi ha sbagliato, secondo il loro giudizio discrezionale, una pena aggiuntiva oltre a quella decisa dal giudice. Una pena fatta di botte, di violenze, di umiliazioni che si aggiungono a quelle che le cosche di criminali veri (troppo spesso tollerate) esercitano nelle carceri nei confronti dei detenuti più deboli.
Non tutti, tra questi, hanno la fortuna di avere come Stefano Cucchi, una sorella intelligente e tenace come Ilaria Cucchi, per proteggersi dalle sopraffazioni e avere giustizia in caso di morte.
Bisogna che lo Stato, e quindi il Ministro di Grazia e Giustizia diventi come Ilaria Cucchi: intelligente e tenace nel combattere con rapidità ed efficacia questo fenomeno omertoso.
Bisogna che dica con fatti concreti che vuole difendere quella dignità umana, che deve essere garantita a chiunque, senza che occorra così tanto tempo e tanta ostinazione per proteggere chi è vittima di persone indegne di indossare una divisa.
Chi abusa della propria posizione e del proprio ufficio di potere compie il peggiore dei crimini perché tradisce la Costituzione e favorisce la disuguaglianza.
Taccio delle infamie e delle sciocchezze dette da Salvini, quando era Ministro dell’Interno, contro Ilaria Cucchi: ci sono persone che si diffamano da sole.
di Angelino Riggio