C’è stato un momento in cui sembrava che il Centro Sinistra potesse raggiungere il 40% dei voti che, con questa legge elettorale, avrebbe consentito di avere la maggioranza e governare in sicurezza.
E’ successo quando si è proposto sulla scena politica Giuliano Pisapia.
Allora sembrava che lui fosse l’uomo capace di ripetere a livello nazionale la magia di mettere insieme tutte le anime del Centro Sinistra come aveva fatto a Milano da candidato sindaco. L’unità aveva creato allora una forza di attrazione anche verso l’area del volontariato e dell’associazionismo che tanto contribuisce con generosità alla coesione sociale del nostro Paese.
La sua candidatura sembrava così forte che, giustamente, le varie forze di sinistra hanno chiesto al PD di fare primarie di coalizione. Sarebbe stato un gesto politico intelligente. Le primarie polarizzano l’attenzione della gente su uno schieramento, dando a questo un obiettivo vantaggio elettorale. L’ho sperimentato personalmente quando avevo deciso di non candidarmi a Sindaco. Allora ho voluto fortemente che il nostro candidato sindaco, alternativo al PD, fosse scelto con le primarie. Giampiero Tolardo ha così avuto una legittimazione fortissima che lo ha condotto alla vittoria alle comunali.
Alla richiesta dei sostenitori di Pisapia Renzi, che pure aveva larghe probabilità di vittoria, ha risposto negativamente forse per timore o forse per non fare un’alleanza con coloro che aveva spinto fuori dal PD.
O più probabilmente ancora, perché vedendo profilarsi una sconfitta del Centro Sinistra pensa già ad una alleanza con Berlusconi.
Come sempre, ha sbagliato i conti.
Renzi è un perdente. Se si escludono le europee (elezioni sempre favorevoli alla sinistra e drogate dagli 80 euro), ha perso tutti gli appuntamenti elettorali: le amministrative, il referendum costituzionale, le elezioni in Sicilia e a Ostia. Proprio queste ultime votazioni hanno mostrato un Centro Sinistra fuori gioco.
In queste condizioni è facile prevedere che i Cinquestelle saranno il primo partito anche se non andranno al governo (e non credo che abbiano voglia di andarci perché per loro è più comodo stare all’opposizione).
Il Centro Destra è molto litigioso ma poiché non ha remore ideologiche alla fine si unirà e rischia di vincere, con un Salvini che è ben più pericoloso per la democrazia di Bossi.
Se anche il Centro Destra non dovesse vincere, non è detto che Renzi e Berlusconi avranno i numeri per governare e non è nemmeno detto che il PD tra i due sarà il primo partito. Berlusconi sta dimostrando una pericolosa vitalità ed è specializzato in rimonte dell’ultima ora.
Il PD invece è in caduta libera, non tanto per la scissione con LIBERI E UGUALI, ma per la scissione con il suo elettorato di sinistra e con il popolo degli operai e dei disoccupati che dovrebbe rappresentare.
A furia di rottamare, ci saranno solo macerie.
Così Pisapia è rimasto in un limbo che lo ha lentamente logorato e ne ha appannato tanto l’immagine che la sua forza nei sondaggi viene accreditata oggi per uno zero virgola.
Infatti è rimasto a oscillare tra una coalizione di Centro Sinistra che diventava ogni giorno più difficile e una scelta coraggiosa di fondare una forza di sinistra unitaria che fosse una alternativa alla deriva renziana.
Alla fine aveva accettato di fare parte di un Centro Sinistra bonsai con il minuscolo Alfano, Casini e Verdini (a destra del PD) e collocandosi alla sua sinistra. Aveva posto come unica condizione l’approvazione della legge sullo ius soli (cosa sacrosanta).
Ma anche questo gli è stato negato. La legge sullo ius soli è stata calendarizzata al senato in modo che la sua discussione arriverà fuori tempo massimo e non potrà essere approvata entro fine legislatura.
Così Pisapia, da speranza del Centro Sinistra, è passato al ruolo di ultimo rottamato da Renzi: come Prodi, tradito nella votazione a presidente della Repubblica, come Letta (Enrico stai sereno), CIvati (Civati chi?), Bersani, ecc.
di Angelino RIGGIO
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L’unione del centro sinistra dovrebbe passare attraverso un UNICO TRAGUARDO comune e cioè sconfiggere le altre forse politiche (apparentemente molto pericolose per la stabilità della UE, dell’euro e della democrazia) raggiungendo la percentuale necessaria per rendere governabile il nostro paese.
Pisapia di recente ha imposto l’approvazione della “legge sullo ius soli” come unico traguardo per materializzare una certa unione del centro sinistra.
Bersani e D’Alema avevano imposto le dimissione di Renzi dopo la sconfitta del Referendum per la “modifica della Costituzione” ritenuta unico traguardo possibile e necessario a rendere governabile il nostro paese, forse imposta da chi l’ha proposta e dal 40% che con voto affermativo l’ha appoggiato.
Renzi si è dimesso come presidente del consiglio e segretario del PD a causa della suddetta sconfitta, riproposto dalle votazioni primarie non ostante la forte concorrenza presentata da Orlando, quindi l’elettorato nella legalità ha imposto Renzi come segretario del PD risorto, un PD ormai suo perche in atteggiamento capriccioso si sono allontanati quella categoria dirigenziale più vecchia del partito.
L’MDP (fondato da Bersani & CO.) ha imposto suoi iscritti (di fronte alla sconfitta di Ostia e Sicilia) il voto a favore dei Grillini, assurdo atteggiamento nella presunzione che i populismi siano meglio del centro destra e peggio ancora se dovesse trattarsi di un dispetto al PD di Renzi.
A mio umile parere, sarebbe ora di finire con le imposizioni rispettando la volontà degli elettori senza condizionamenti, con la primordiale necessità di unire forse coerenti tra loro con l’UNICO TRAGUARDO di sconfiggere il male e governare bene questo paese per tutti noi e le future generazioni che potranno raccogliere i veri e validi frutti.
I caprici potrebbero andare bene ai bambini nella prima fase della loro vita, e si da il caso che la realtà dimostra che sono più coerenti loro.
Mi sembra giusto (qualora ci fossero delle coalizioni vere per unire il centro sinistra e senza giochi di potere fra loro) scegliere (tramite delle primarie) il candidato che le rappresenterà per governare, ma di quale coalizioni stiamo parlando quando per renderle reali s’impongono certe condizioni come ha fatto Pisapia con l’approvazione urgente della “legge sullo ius soli”, quando sono altre le urgenze da considerare come governare questo paese pensando al lavoro che non c’è, le pensioni da fame e l’evasione fiscale legalizzata con l’insorgere a macchia d’olio dei paradisi fiscali unico cancro sociale colpevole dell’impoverimento degli Stati di tutto il mondo.
Che Dio ci assista di fronte a questa dura realtà.