LA CULTURA CONTRO LA BARBARIE

Perché discutere delle rivoluzioni del 1848?

E’ quello che faremo alla libreria “Il Cammello” venerdì 19 alle 21 con la lezione dello storico Gianni Oliva.

Perché preoccuparsi di eventi così lontani nel tempo quando c’è la crisi, la disoccupazione, le guerre, la minaccia nucleare, la devastazione dell’ambiente, il fascismo che avanza e tanto altro?

Proprio per questo.

Perché per affrontare le grandi sfide bisogna liberarsi della mala pianta dell’ignoranza su cui può attecchire la falsa promessa elettorale, la cultura antiscientifica (come le idiozie sui vaccini), il ritorno del fascismo.

La democrazia vive della coscienza critica dei cittadini: quanto questa è più forte, tanto più salda è la democrazia.

L’Italia è agli ultimi posti come lettori di libri e di laureati in Europa. Un terzo degli italiani non si informa sulla politica. L’incultura è una vera e propria emergenza democratica.

Ce ne accorgiamo per il livello mediocre, a volte infimo, dei politici in campo. Con le dovute eccezioni, nessuno è paragonabile a un De Gasperi, a un Nenni, a un Berlinguer o anche a un Ugo La Malfa. Gli attuali politici non si rendono conto di essere nani sulle spalle di giganti e pensano giusto ignorare (o addirittura rottamare) il passato dimenticando studi, lotte, impegno, sacrifici, ore di sciopero, carcere, tortura, morte.

E invece la memoria è indispensabile per la cultura. E la cultura è uno strumento fondamentale per superare il qui e ora cioè per avere la vista lunga, come diceva Tommaso Padoa Schioppa. E solo la vista lunga può permettere di affrontare e risolvere i gravi problemi che abbiamo davanti.

Ecco perché la Scuola di Formazione Politica va avanti con il suo corso “RIVOLUZIONI”.

Appuntamento a venerdì 19 con Gianni OLIVA.

 

Nel frattempo vi sottopongo un quesito geometrico (ma anche filosofico e politico)

 

A                                 B

 

 

 

 

 

C                                 D

 

 

 

Bisogna collegare ogni punto agli altri punti con segmenti retti senza mai staccare la penna dal foglio e senza mai passare sui segmenti già tracciati.

Nei prossimi numeri di piazzadivittorio.it darò la soluzione.

di Angelino RIGGIO

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