Telmo Pievani: “Viaggio nell’Italia dell’Antropocene”
La Repubblica del 21 Aprile 2021
“Basta saper guardare bene e si capisce che l’inizio di certe tendenze è già in atto”. Immaginate di andare in auto da Milano a Lodi e in mezz’ora ritrovarvi sulla Riviera Lombarda che affaccia sul Mar Padano, oppure di prendere uno scafo per fare un giro fra i fiordi marchigiani o, ancora, di imboccare l’Adriatico per scoprire che Venezia perché ormai sommersa del tutto. Questi e tanti altri spaccati del nostro Paese fanno parte dell’universo del possibile raccolto nel libro del filosofo Telmo Pievani e del docente di Geografia Mauro Varotto intitolato “Viaggio nell’Italia dell’Antropocene” (Aboca Edizioni). Nel 2786, in pieno Antropocene, letteralmente “epoca recente dominata dall’uomo”, un giovane dell’Europa del Nord di nome Milordo, intraprende – mille anni dopo il Viaggio in Italia di Goethe – una traversata dello Stivale ormai stravolto dai cambiamenti climatici. Chiaro il grido d’allarme lanciato al presente: “Siccità e inondazioni portano disastri e hanno un costo. Ma sono diventati – spiega Pievani – in un territorio trasandato come il nostro sempre più violenti”. A corredo della lettura le mappe realizzate dal cartografo dell’Università di Padova Francesco Ferrarese, cartografo dell’Università di Padova, che tracciano la nuova e ipotetica geografia italiana se gli oceani si innalzassero di 60 metri. Servizio di Andrea Lattanzi
COMMENTO:
“Ma noi non ci saremo” cantavano Guccini e i Nomadi.
Noi non ci saremo ma noi siamo i responsabili di quanto sta avvenendo.
Ecco il mondo che lasceremo ai nostri figli e nipoti.
Non è il caso di soffermarci un po’ a pensare al futuro?
Nel bellissimo filmato non si soffermano su un fatto che ne consegue: ma se avremo molta meno terra da calpestare dove andranno milioni di esseri umani ed animali?
Ricordiamoci che i colpevoli siamo noi.
Gianni ZANIRATO