Si chiama Ismaele e ha circa sei mesi il neonato subsahariano che è stato salvato dopo l’ennesimo naufragio di un barchino in area Sar.
Il piccolo, visitato e tenuto sotto controllo da un pediatra, sta abbastanza bene.
Della mamma non si hanno più notizie: è fra i tre migranti dispersi dopo che il natante di sette metri si è ribaltato ed è colato a picco.
Quarantasei, fra cui 13 donne e 7 minorenni, i naufraghi salvati dai militari della Guardia costiera.
A prendersi cura del piccolo Ismaele, dedicandogli attenzione ed affetto, anche i poliziotti che sono in servizio all’hotspot di Lampedusa che stanno cercando di ricostruire e approfondire le origini di quella che, di fatto, è l’ennesima famiglia distrutta.
Si sono avvicendati, per tutta la notte, tenendo in braccio il piccolo Ismaele, prima a molo Favarolo, poi fra i corridoi del Poliambulatorio.
Il vice questore aggiunto Francesco Sammartino, funzionario di turno della Questura di Agrigento all’hotspot di contrada Imbriacola, ha comprato latte, pannolini, un paio di giochini per neonati e una crema per le gengive infiammate del bambino, che sta mettendo i denti.
COMMENTO:
Grazie a questi poliziotti.
Un po’ di umanità in mezzo a tanta vergogna.
Gianni ZANIRATO